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Le competenze tecnologiche di Scuderia de Adamich derivano da 30 anni di esperienza nel settore automotive, oltre 60 se si considera l’attività del suo fondatore e direttore generale Andrea de Adamich.
Ora scuderia si muove verso il futuro, andando sempre più a toccare le nuove forme di propulsione, in particolare l’ibrido e l’elettrico.
Qui di seguito alcune considerazioni su questi due sistemi.
Ormai l’auto elettrica è una realtà: una realtà che almeno in Italia fatica ancora un po’ a prendere piede, ma che è sempre più destinata ad inserirsi nella realtà quotidiana della guida.
Vale la pena allora affrontare l’argomento guida proprio di questa tipologia di vetture.
Bisogna fare una distinzione netta per quanto concerne:
Iniziamo dal punto 1, la guida vera e propria. Qui la buona notizia è che rispetto ad un’auto ad alimentazione più tradizionale, poco cambia: le traiettorie sono le stesse, la progressione in curva è la stessa, la modalità di frenata è la stessa. Non ci sono sostanzialmente differenze particolari rispetto alle auto “normali”. Ci sono però alcune note di cui bisogna tenere conto.
Innanzitutto il cambio. Infatti…. non c’è! Nel vero senso della parola, perché solitamente le auto elettriche non hanno le marce: il motore elettrico non è come quello termico, non ha una curva di coppia, è o 0 o 100%, quindi la gestione è affidata all’elettrica, al cosiddetto “inverter” che è quello che gestisce l’acceleratore appunto. Le marce non sono necessarie, è sufficiente un riduttore dal motore alle ruote. Allo stesso modo non c’è neanche la frizione, nemmeno di quelle presenti nei cambi automatici: infatti al contrario del motore termico, il motore elettrico non ha un minimo, ad acceleratore rilasciato è fermo. Ma questo come influisce sulla guida? In realtà una volta abituatisi, e ci vuole poco, della mancanza delle marce ed anche della mancanza della sensazione del passaggio di rapporto del cambio automatico, non si sentirà più di tanto la mancanza. Anzi…
In secondo luogo, il rumore: ci si abituerà infatti alla guida nel silenzio, almeno per quanto riguarda il rumore del motore. Si amplificheranno viceversa le rumorosità che su auto tradizionali vengono coperte dal motore: rotolamento pneumatici ed aerodinamica in primis. Anche qui basta un po’ di abitudine, ma di una cosa dovrete tenere conto: se per chi è in auto il silenzio è totale, lo è anche per chi è fuori dall’auto, quindi pedoni, ciclisti, etc. Che non percepiranno il vostro arrivo dal rumore del motore. Tenetene conto quando guidate in città!
Le prestazioni vi sorprenderanno. Infatti proprio la caratteristica del motore elettrico dona performances invidiabili anche alle vetture meno sportive, soprattutto in accelerazione: quando si schiaccia a fondo sul pedale dell’acceleratore, la spinta arriva tutta insieme, quasi fosse innestato un sistema di launch control! Questo avviene per le auto da città, figuriamoci per vetture più sportive dove l’accelerazione è quasi da dragster!
Non preoccupandosi dei consumi, non ci si deve preoccupare più di tanto nemmeno della guida: come abbiamo detto, è in tutto e per tutto simile ad una vettura tradizionale. Anche la frenata, che potrebbe rappresentare una criticità dato che il motore in fase di rilascio inverte il suo funzionamento, producendo energia che va a ricaricare le batterie ed aumentando notevolmente il freno motore, in realtà di problemi non ne dà, perché l’elettronica ed il drive by wire pensano a tutto senza che il guidatore debba fare nulla.
Proprio in virtù di queste caratteristiche, e della facilità con cui si raggiungono performances estreme, specie in accelerazione, stanno sempre più prendendo piede vetture ad altissime prestazioni con motore elettrico. Queste auto hanno caratteristiche supersportive, che vanno dalla presenza di più motori (in teoria anche fino a 4, uno per ruota) al cambio a 2 marce anziché monomarcia, e gratificano il pilota con prestazioni da vettura di Formula. Tanto che uno dei campionati di maggior successo del Motosport mondiale è proprio la FormulaE, con una griglia di partenza composta tutta da monoposto elettriche!
Ma quindi per quanto riguarda la guida le auto elettriche non hanno problemi di sorta? In realtà di una cosa bisogna tenere conto: il peso. Infatti le batterie sono un elemento molto pesante che influisce sulla dinamica della vettura. Vero è che però solitamente sono posizionate molto in basso, nel pianale vettura, proprio per bilanciare al meglio l’handling dell’auto abbassandone ulteriormente il baricentro: questo significa in ogni caso grande piacevolezza di guida!
E veniamo quindi al secondo punto, e cioè l’economicità di utilizzo ed il suo massimo sfruttamento. Con la premessa che l’economicità non riguarda solo la guida, dove il costo /km di un’auto elettrica è minore rispetto ad una corrispondente a gasolio/benzina/ibrida, ma anche situazioni che prescindono dal guidatore: pensate infatti alla minore manutenzione dovuta alla mancanza, ad esempio, di oli ed altri fluidi nella meccanica dell’auto.
Qui ci occupiamo ovviamente della guida. E se si punta alla massima autonomia, che poi significa automaticamente maggiore risparmio, gli accorgimenti sono vari.
Di certo con un’auto elettrica ci si trova a guidare in maniera molto più fluida, direi rilassata, cercando di sfruttare al massimo il sistema di recupero dell’energia di lavorare al meglio per aumentare l’autonomia: infatti parlando di autonomia non bisogna solo considerare quella data dalla ricarica, ma anche quella data dal recupero di energia svolto dal sistema, che in alcuni casi può arrivare a decine di punti percentuale sul totale.
In questo una parte fondamentale la gioca uno strumento presente su tutte le auto elettriche, e cioè il computer di bordo: questo strumento è importante a maggior ragione in un paese come il nostro (ma quasi ovunque è ancora così) dove le colonnine di ricarica sono scarse, e quindi non può esserci la stessa tranquillità che in questo senso si ha al volante di un’auto normale. Il computer di bordo può manifestarsi con varie grafiche, ma che solitamente ha sempre l’indicatore di consumo istantaneo ed una serie di grafici che ci indicano se sitiamo guidando in maniera “risparmiosa” oppure no. Quando si accelera con decisione e tutto “diventa rosso” si capisce che l’autonomia residua, sempre indicata, è in serio pericolo!!
La regola principe è dunque quella di essere il più dolci possibile con il pedale del gas (anzi, non possiamo chiamarlo così in questo caso: diciamo pure solo con l’acceleratore!): essere progressivi è la parola d’ordine. Quando poi si raggiunge la velocità di crociera, bisogna cercare di mantenerla con il minor acceleratore possibile: come sempre, velocità costanti tra i 90 ed i 110 km/h sono quelle più “efficienti” per i consumi.
La parte di decelerazione gioca un ruolo fondamentale nell’economicità di esercizio: infatti, come abbiamo detto, in rilascio il sistema recupera energia ed esso stesso funge da rallentatore dell’auto. Bisognerebbe essere in grado di rallentare solo con il rilascio, usando i freni poi solo per arrestare, all’ultimo momento e dolcemente, l’auto. In questo modo si sfrutta al massimo il sistema. L’autonomia dell’elettrico è infatti influenzata dalla ricarica in marcia del veicolo stesso. Quindi sarà inverso rispetto alla macchine endotermiche: gas costante in autostrada = alto consumo proprio perché non vi è recupero.
Il recupero di energia avviene poiché in rilascio si inverte la polarità del motore stesso, rendendolo un generatore di corrente e producendo freno motore, altrimenti inesistente. Attenzione però che, nella quasi totalità delle elettriche, la prima parte di frenata è generata sempre così, solamente in misura maggiore e l’impianto frenante interviene solo se le pressioni sul pedale sono importanti. Inoltre nei prodotti più recenti ci sono vari step di modalità “brake” o altro acronimo, dal veleggio a rallentamento forte, per customizzare meglio il momento rigenerante a seconda delle preferenze del pilota a bordo.
In questi termini, ormai quasi tutte le auto elettriche sono anche dotate della funzione “Brake”, che una volta attivata quando si affrontano delle discese, aumenta la resistenza elettromagnetica del motore, recuperando quindi più energia e frenando ulteriormente la vettura.
Per ottimizzare i consumi, diventa anche decisivo l’uso che si fa dei sistemi di bordo: dal condizionatore al finestrino, dai fari al riscaldamento, dai tergi alla radio, tutto assorbe energia direttamente dalle batterie, andando quindi a limitare l’autonomia. Normalmente i servizi accessori sono alimentati da una batteria ulteriore a 12v (luci, stereo, tergicristallo, infotainment) mentre riscaldamento e raffreddamento abitacolo utilizzano il pacco batterie primario, influenzando l’autonomia. Tenetene conto!
Da quanto abbiamo detto, diventa davvero importante adottare una guida predittiva, intesa come quella che ci permette di comprendere al meglio quello che sta per succedere davanti a noi, ed adattare di conseguenza la nostra guida. Per questo diventa ancora più importante la vista: guardare avanti ci aiuta non solo ad essere più sicuri, ma anche a usare meno energia. Faccio due esempi: 1. guidando in autostrada, guardare molto avanti e vedere che le auto che ci precedono di 500-600 metri stanno rallentando, ci permette di anticipare il rilascio dell’acceleratore in modo da recuperare energia! 2. Guidando invece in città, guardare avanti ci permette di vedere semafori che stanno diventando o sono già rossi, mettendo in atto la medesima procedura di recupero energia.
Presto vi troverete a “sfidare voi stessi” in un divertente challenge per verificare la massima percorrenza raggiunta con una ricarica!
Un’ultima nota: il problema attuale dell’auto elettrica non è tanto la sua autonomia, problema ormai quasi superato dagli ultimi modelli, quanto il tempo di ricarica, a cui aggiungere la scarsità di postazioni preposte. Il viaggio di lunga durata quindi, rende necessaria una programmazione che con un’auto a motore termico non è necessaria. Pianificare le soste, magari dove sono presenti degli ottimi ristoranti, piuttosto che fare degli stop in località che meritano una sosta, diventa necessario. Ma forse fa anche parte del divertimento di viaggiare in auto che purtroppo ultimamente sta sempre più andando perso!
Le auto ibride stanno iniziando ad avere un a buona diffusione, e, senza entrare nell’ambito delle varie tipologie di impianto (mild, full, plug-in) possiamo distinguere due finalità specifiche per l’ibrido:
Partiamo dalla seconda categoria: qui non ci sono particolari accorgimenti da applicare, in quanto se si vuole andare forte, ad esempio perché si è in una pista e si è al volante dell’ultima supersportiva ibrida, si pigia sull’acceleratore senza particolari remore, e sarà l’”intelligenza” della vettura a darci il massimo in termini di performance. Qui il fatto di ridurre i consumi non è una priorità.
Ma se l’ibrido che abbiamo acquistato è un ibrido “normale”, e quindi abbiamo preso l’auto per le ragioni connesse, quindi riduzione dei consumi, maggiore ecologia, ma anche accesso ai centri cittadini e bonus vari, ecco che allora alcuni accorgimenti da utilizzare durante la guida ci possono aiutare a raggiungere meglio i nostri obiettivi. Fermo restando che, se si vuole guidare normalmente, un’auto ibrida è uguale a qualunque altra auto con il cambio automatico….
Ecco quindi alcuni consigli, peraltro validi anche per ottimizzare i consumi con qualunque altra auto, e tenendo in considerazione anche il fatto che poi ogni vettura ha un suo sistema particolare di funzionamento che potrebbe richiedere qualche ulteriore trucco specifico. Ne riportiamo 8:
Più o meno tutte le ibride hanno la possibilità di modificare l’impostazione elettronica della vettura, attraverso un selettore (o pulsante o altro strumento) che varia la risposta del sistema nei suoi parametri: risposta dell’acceleratore, rigenerazione energia in frenata, più o meno elettrico, etc. Solitamente, ma anche questa impostazione varia da auto ad auto, ci sono 3 settaggi: ECO, NORMALE, SPORT. Neanche da dire che se non si ha fretta, la soluzione ECO è quella più risparmiosa…
Può sembrare banale, ma raggiungere la velocità di crociera con progressione è un accorgimento che aiuta ad abbinare e fare funzionare bene il sistema ibrido.
Soprattutto con l’ibrido, dove i primi metri vengono percorsi con il motore elettrico, questa è una regola d’oro! Se acceleriamo violentemente, entrerà subito in funzione il motore termico, vanificando il risparmio dato dall’elettrico.
Le ibride ricaricano le batterie quando si frena, questo aiuta ad avere a disposizione maggiore energia elettrica “autogenerata” per avere una maggiore autonomia ed un maggior funzionamento in elettrico, che poi è quello che fornisce i maggiori risparmi.
I principi appena esposti si possono mettere in pratica molto meglio se abbiamo sempre lo sguardo ben avanti rispetto a dove siamo. Vale sempre per la guida, qui a maggior ragione sapere che cosa ci apprestiamo ad affrontare (una frenata, una curva, un rettilineo), ci consente di mettere in pratica i comportamenti che abbiamo appena visto con maggiore precisione.
Se si svuotano le batterie, poi il motore dovrà ricaricarle completamente, e questo alzerà i consumi: trovare il giusto bilanciamento permette grandi risparmi!
Condizionatore, luci, caricatori vari, etc assorbono tantissima energia!
Solitamente tutte le ibride hanno dei meravigliosi schermi a colori che ci indicano lo stato ed il funzionamento del sistema: capirne la grafica ed il funzionamento ci aiuta ad ottimizzare i nostri comportamenti di guida!
Ricordate comunque che il meglio di sé l’ibrido lo da in città e nei percorsi extraurbani con molte variazioni di velocità. In autostrada il consumo è paragonabile a qualunque altra auto di pari cilindrata.
Una ultima raccomandazione: quando scendete dalla vettura, verificate bene che sia spenta: l’ibrido da fermo non fa rumore!
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